Robert Schumann aveva solo ventitre anni quando cominciarono a manifestarsi dei segni di squilibrio mentale.
Nel 1850 il quarantenne compositore fu chiamato a Düsseldorf come direttore dei concerti ma dovette presto dare le dimissioni. La malattia si era aggravata al punto che non riusciva più ad afferrare la musica di rapida esecuzione.
Si interessò sempre più allo spiritismo. La notte si alzava di soprassalto dal letto per correre a prendere appunti che, secondo lui, gli avevano suggerito in sogno gli spiriti di Mendelssohn e Schubert.
Il 27 febbraio del 1854 la follia si dichiarò: improvvisamente, durante una cena con degli amici, uscì di casa e andò a gettarsi nel Reno. Fu salvato per miracolo.
Trascorse i suoi ultimi due anni in una casa di cura con qualche fuggevole lampo di lucidità.
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