Aveva soltanto trentasette anni quando morì pazzo, nel 1540, Francesco Mazzola.
Nato a Parma, era noto come Parmigianino.
Vittorio Sgarbi scrive di lui:
La grazia delle sue opere può essere paragonata a quella di Raffaello ma la sua arte non è conosciuta dal grande pubblico.
Giorgio Vasari così lo descrive negli ultimi mesi di vita:
delicato e gentile, fatto con la barba e chiome lunghe e mal conce, quasi un uomo salvatico
Il pittore era oberato di debiti e perseguitato dai creditori e, come scrive il Vasari:
aveva cominciato a studiare le cose dell'alchimia e aveva tralasciato del tutto le cose della pittura pensando di dover presto arichire congelando il mercurio.
Essendo molto mal condotto e fatto malinconico e strano fu assalito da una febre grave e da un flusso crudele che lo fecero in pochi giorni passare a miglior vita.
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