Siamo nel 5° secolo.
Tristano è il figlio di Riwalen, re del Loonois in Bretagna e di Biancofiore, sorella di re Marco di Cornovaglia. Il bimbo nasce tra le sventure: la madre muore mettendolo alla luce, il padre viene presto spodestato e ucciso.
Il ragazzo viene accolto con grande affetto alla corte dello zio, re Marco, dove si fa ammirare da tutti per la sua prodezza nelle armi e per l'abilità nel suonare l'arpa.
Re Marco, che non è sposato, lo considera suo erede, ma ciò non è ben vistro dai baroni.
La Cornovaglia deve pagare ogni anno un gravoso tributo in oro e argento al re d'Irlanda, il quale invia il gigantesco fratello Morold a prenderlo. Il giovane Tristano, omai adulto, decide di liberare la sua terra da questa sottomissione e sfida il gigante a battersi con lui all'ultimo sangue su un'isola deserta.
Il nostro eroe dopo una lotta terribile riesce ad uccidere Morold trafiggendolo con la spada, ma viene lui stesso ferito lievemente da una freccia.
Tristano ritorna in Cornovaglia accolto in trionfo. Ma il giovane sta male e continua a peggiorare. Si scopre infatti che la freccia di Morold era avvelenata.
L'unica persona che lo può salvare è Isotta la Bionda, figlia del re d'Irlanda e conoscitrice, come sua madre, di erbe, filtri e pozioni.
Tristano sale su una barca, dice la leggenda, senza remi, senza vela e senza timone e si lascia trasportare. Prodigiosamente la barca tocca terra in Irlanda e il giovane sbarca.
Isotta lo guarisce, senza sapere che Tristano è l'uccisore di suo zio. Il giovane rientra in Cornovaglia.
I baroni pressano re Marco perché si sposi e abbia un erede al trono.
Passa del tempo.
Un giorno il re passeggia nel suo giardino quando una rondine gli fa cadere ai piedi un lungo finissimo capello biondo. Il re giura che sposerà solo la donna cui appartiene il capello e incarica Tristano di trovargliela.
Dopo lunghe ricerche il giovane scopre che il capello appartiene proprio a Isotta la Bionda. Lo zio gli ordina di recarsi in Irlanda e di chiederla in sposa per suo conto. La richiesta viene accettata per sanare le rivalità fra i due regni e portare la pace.
Isotta si prepara per la partenza insieme alla cameriera Brangania, che la seguirà in Cornovaglia.
La madre maga aveva preparato un potentissimo filtro d'amore e segretamente lo aveva affidato a Brangania raccomandandole: 'Quando sarete arrivati, farai bere questo filtro a re Marco e a mia figlia, così si ameranno profondamente per tutta la vita e saranno felici'.
Ma sulla barca Tristano e Isotta bevono per errore la pozione credendo sia del normale vino.
I due giovani vengono presi da un amore appassionato e destinato a durare in eterno.
Come stabilito, si celebrano le nozze fra re Marco e Isotta la Bionda.
Segue un periodo di tempo di amore clandestino durante il quale Isotta divide le sue attenzioni fra i due uomini.
I baroni ostili a Tristano cercano di scoprire gli amanti. C'è un nano, il buffone del re che congiura con loro. Marco viene informato che i due si incontreranno in un giardino. Si arrampica addirittura su un albero e li aspetta. Tristano però si accorge della presenza del re e riesce ad avvertire Isotta. Fra loro si svolge solo un breve colloquio non sospetto.
Alla fine però i due vengono scoperti e Marco viene informato dai baroni. Addolorato e offeso per il tradimento delle due persone che ama, il re li scaccia. Essi vanno a vivere nel bosco di Mirrois. Una vita di stenti, da fuggiaschi.
Re Marco continua a pensare al tradimento subìto e decise di uccidere ambedue, anche se li ama. Si reca una notte nel bosco e si affaccia all'ingresso della caverna dove Tristano e Isotta abitano. Nell'oscurità li vede sdraiati, fra loro una spada. In quel momento la spada luccica....
Marco riconosce un segno divino, li sveglia e dice: 'Vi perdono. Isotta tornerà a essere la mia regina, ma Tristano se ne dovrà andare per sempre.'
Così Tristano dice addio alla sua amata e allo zio e parte.
Torna in Bretagna. Passano alcuni anni. Anche se ama sempre Isotta la Bionda, per cercare di dimenticarla, Tristano si sposa. Aveva conosciuto un'altra Isotta, Isotta dalle Bianche Mani, la figlia del duca di Armorica, che un pochino le assomigliava.
Passano altri anni e Tristano, ferito gravemente in un'imboscata, si sente vicino alla morte. Supplica la moglie di far chiamare Isotta, per rivederla un'ultima volta. 'E chiedi che la nave metta una vela bianca se Isotta accetterà di venire, la vela nera se avrà rifiutato'
La nave arriva con la vela bianca, ma la moglie, per gelosia, mente a Tristano. 'La vela è nera, Isotta non è voluta venire' dice. E Tristano, debolissimo per la ferita, muore.
Isotta si è portata delle erbe per guarirlo, ma ormai è tardi. Non regge al dolore e spira accanto al suo amato.
Marco viene informato della loro morte e, allo stesso tempo, del segreto del filtro d'amore che i due avevano bevuto senza colpa e che aveva causato la tragedia delle loro vite e della sua.
Per volere del re Tristano e Isotta furono sepolti insieme nel suo castello, a Tintagel in Cornovaglia, in riva all'oceano.
Si racconta che sulle loro tombe nacquero due piante, un nocciolo e un caprifoglio, che si intercciarono così strettamente che nessuno riuscì mai a separarle.
Fine della storia di Tristano e Isotta
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