Abbiamo le loro lettere, scritte in latino nei primi decenni del XII secolo
Abelardo:
Eloisa aveva tutto ciò che più seduce gli amanti. Col pretesto delle lezioni ci abbandonammo completamente all'amore, lo studio delle lettere ci offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Aperti i libri, le parole si affannavano di più intorno ad argomenti d'amore che di studio, erano più numerosi i baci che le frasi ....
Eloisa:
Tutti si precipitavano a vederti quando apparivi in pubblico e le donne ti seguivano con gli occhi voltando indietro il capo quando ti incrociavano per la via. Avevi due cose in particolare che ti rendevano subito caro: la grazia della tua poesia e il fascino delle tue canzoni, talenti davvero rari per un filosofo quale tu eri. Eri giovane, bello, intelligente....
La loro storia ha inizio a Parigi nel 1115
Eloisa ha sedici anni. Ha studiato con esiti straordinari nel convento di Argenteuil. Suo zio e tutore, il canonico Fulberto, ritiene che la cultura della fanciulla possa venir arricchita mandandola alle lezioni del celebre maestro bretone Abelardo.
Abelardo è filosofo, teologo (per alcune idee fu considerato eretico dalla Chiesa cattolica) e maestro di logica. Ha trentasette anni ed è chierico. Ha aperto una scuola sulla collina di Sainte-Geneviève.
Maestro e allieva si innamorano perdutamente. Lui, per starle più vicino chiede addirittura di andare ad abitare da Fulberto. Il canonico, ingenuamente, accetta con entusiasmo di avere sotto il suo tetto il maestro più insigne di Parigi.
Passano i mesi.
Abelardo compone per Eloisa struggenti poesie d'amore che giungono all'orecchio dei suoi studenti e si diffondono in tutta Parigi, diventando popolarissime grazie alla dolcezza delle parole e alla bellezza del ritmo musicale. Fulberto, aperti finalmente gli occhi, caccia di casa Abelardo.
Ma Eloisa è incinta.
Quando lo comunica ad Abelardo, questi decide di allontanarla da Parigi. Approfittando di un'assenza di Fulberto, rapisce Eloisa e la porta in Bretagna, ospitandola nella casa di famiglia. Qui, alla fine dell'anno 1116 nasce il figlio, che chiamano Astrolabio.
Abelardo si dichiara desideroso di sposare Eloisa purché il matrimonio rimanga segreto. Infatti, essendo chierico lui non può sposarsi. Eloisa però è contraria per via della carriera dell'uomo, teme possa venir danneggiata.
Alla fine ha luogo il matrimonio, presenti solo Fulberto e pochi amici. Presto però la notizia circola e, per evitare scandali, Abelardo manda la donna nel monastero dove era stata educata, ad Argenteuil.
I due innamorati non si vedranno mai più.
Fulberto sospetta che Abelardo abbia voluto liberarsi di sua nipote e decide di vendicarsi crudelmente. Una notte manda tre uomini a casa sua, che lo evirano. (Essi verranno poi catturati ed evirati a loro volta, mentre Fulberto, il mandante, verrà solo esonerato dal suo incarico di canonico).
I due innamorati non si videro mai più ma si scrissero.
Lei prese i voti e divenne poi badessa. Lui tornò ad insegnare nella sua scuola e negli ultimi anni si ritirò nel convento di Cluny.
Abelardo morì nel 1142, aveva 63 anni.
Eloisa morì nel 1164, aveva 63 anni.
Nel 1801, nel Cimitero di Père Lachaise venne costruito un monumento funebre in stile gotico dove furono riuniti i loro resti.
E uno scultore li immaginò con questi volti
Fine della storia di Abelardo ed Eloisa
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