Prassitele, il grande scultore greco del 4° secolo aC., aveva come modella e forse anche come amante la più bella etera di Atene, di nome Frine.
Un giorno le disse:
'Desiderio farti un regalo, scegli quella che preferisci fra le mie statue.'
'Dimmi tu quale è la più bella, la tua preferita.'
Ma lo scultore non si volle esprimere e il discorso rimase in sospeso.
Qualche giorno dopo Prassitele si recò a casa della donna. Poco più tardi arrivò correndo trafelato uno schiavo gridando che il suo laboratorio era in fiamme.
Lo scultore si precipitò in strada urlando:
'Salvate almeno l'Eros!'
Al che Frine scoppiò in una risata e gli disse:
'Tranquillo, non c'è nessun incendio, il ragazzo l'ho fatto venire io. Adesso so quale statua tu consideri il tuo capolavoro e quella mi regalerai!'
Frine ebbe l'Eros e ne fece dono al suo villaggio natio, Tespie in Beozia, perché fosse collocato nel tempio con la dedica 'da Frine, illustre Tespiese'.
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