Appetito di un futuro imperatore francese
Sera del 14 giugno 1800.
E' terminata da poco la battaglia di Marengo e Napoleone ha ottenuto una gloriosa vittoria sugli Austriaci.
Si dice che di solito il generale vincitore abbia molto più appetito di quello sconfitto. In questo caso non vi fu eccezione.
'Presto, un pollo!' grida Napoleone al cuoco.
Il pollo c'è, grassottello e tenero ma, con tutta la buona volontà, in quel momento e in quella situazione il cuoco non ha certi ingredienti che desidera. Perciò si arrabatta inventando una ricetta con quello che si ritrova.
A Napoleone piace quel piatto che da allora viene chiamato pollo alla Marengo.
Ecco la ricetta
Appetito di un imperatore romano
Aulo Vitellio, imperatore romano, venne eletto nell'anno 69 alla morte di Nerone ma venne ucciso a furor di popolo dopo soltanto otto mesi di regno.
Egli fu uno dei più celebri ghiottoni e divoratori di cui ci sia rimasta memoria.
Lo storico Giuseppe Flavio racconta che......
mangiava quattro e spesso cinque volte al giorno. Tutte le strade d'Italia e tutti i mari erano pieni di gente che andava alla ricerca di vivande rare e squisite per la sua tavola.
Suo fratello gli offrì una volta un banchetto in cui furono serviti duemila pesci e settemila uccelli, tutti rarissimi e succulenti.
L'appetito dell'imperatore era talmente forte che, durante i sacrifici, prendeva le viscere semicrude degli animali sacrificati e le mangiava.
Se questo imperatore fosse vissuto a lungo tutte le entrate dell'impero non sarebbero bastate per saziare il suo appetito (commenta Giuseppe Flavio)
Appetito di un principe
Era circa il 1875 e Vittorio Emanuele (in seguito III, re d'Italia) aveva pochi anni.
Si racconta che......
suo padre, re Umberto I, desiderava pranzare con la sua famiglia come ogni altro cittadino italiano.
Un giorno il re si era trattenuto con i ministri per le firme dei decreti più a lungo del solito e il principino cominciava a essere nervoso.
'Mamma, ho fame' si lamentò il ragazzino.
La regina Margherita prese fra le mani la Divina Commedia, l'aprì a un certo punto, mostrò al figlio una certa immagine e gli raccontò una storia.
'Così la fame ti passerà' soggiunse.
Era il canto del Conte Ugolino.
Appetiti vari
Il re di Persia Artaserse dopo essere stato sconfitto in una battaglia fu costretto alla fuga. Avevano anche perduto i carri con le masserizie e le vivande. A un certo momento si accorse di avere appetito e chiese qualcosa da mangiare. Gli portarono dei fichi secchi e del pane d'orzo. 'Che bontà, esclamò il re, e io che finora mi ero privato della gioia di questi cibi per correre dietro a ogni sorta di ricercatezze!'
Il re di Francia Luigi XVI aveva un appetito formidabile. Perfino quando tornò alla prigione dopo il processo in cui l'avevano condannato alla ghigliottina divorò sei costolette, del pollo, delle uova e bevve dell'ottimo moscato.
A proposito del suo ben noto appetito e della facilità con cui digeriva le cose più pesanti, Victor Hugo soleva dire: 'La storia naturale conosce tre esseri viventi con lo stomaco formidabile: il pescecane, lo struzzo e Victor Hugo!'
Gioacchino Rossini era un buongustaio ed era ghiottissimo. Qui di seguito leggiamo un suo pensiero romantico-musico-culinario: 'Quello che l'amore è per l'anima l'appetito è per il corpo. Lo stomaco è il maestro che dirige la grande orchestra delle nostre passioni. Mangiare, amare, cantare e digerire sono i quattro atti dell'opera comica che è la vita.'
Una sera il re di Francia Luigi VII si meravigliò osservando San Bernardo di Chiaravalle (padre della Chiesa e predicatore della Seconda Crociata) che stava mangiando molto abbondantemente a cena. Gliene chiese la ragione e il santo ripose: 'Finché ero giovane e ho goduto buona salute e il mio corpo era vigoroso io lo domavo imponendogli rigorose privazioni. Ora invece è debolissimo e non può più sopportare sacrifici. E' il mio corpo che detta legge e io sono costretto ad obbedirgli!'
Otto von Bismarck, statista tedesco, discendeva da una famiglia di voraci. Gli avi, il nonno, il padre, erano stati potenti divoratori e bevitori. Lui mangiava dodici uova sode in pochi minuti e beveva un litro di vino tutto d'un fiato senza togliere le labbra dal recipiente. Conosceva la gastronomia quanto la politica e discuteva volentieri sul modo di annettere una provincia all'impero germanico come sul modo di cucinare una lepre.
Lo scrittore Alexandre Dumas padre era un gagliardo mangiatore. Durante l'epidemia di colera che faceva strage a Parigi un giorno il figlio lo trovò intento a mangiare tranquillamente un melone. Allarmato, gli fece rilevare l'imprudenza, al che il padre rispose: 'Ma lasciami in pace, questo è proprio il momento di mangiare meloni perché costano pochissimo!'
Luigi XIV, il re Sole, aveva un terribile appetito. Un giorno fu visto mangiare quattro piatti di minestre diverse, un intero fagiano, una porzione di montone al lardo, un piatto di insalata, due fette di prosciutto, una torta, frutta e, per finire, uova sode.
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