L’ossimoro, che in greco vuol dire acuta pazzia, è un’espressione formata da due termini contrari fra loro.
Molte parole italiane contengono già in sé una contraddizione come ad esempio agrodolce, altopiano, chiaroscuro, dormiveglia, pianoforte, sottosopra, testacoda, tragicomico e chissà quanti altri.
Quando è uscito il film La dolce vita, era il 1960, fu coniato un ossìmoro per l’attrice svedese Anita Ekberg che vi recitava insieme a Marcello Mastroianni. Fu definita ghiaccio bollente.
Marcello Mastroianni, Anita Ekberg e la Fontana di Trevi nella scena più famosa di La dolce vita
Già alla fine del 1500 il poeta Giovan Battista Marino dava, con otto versi di soli ossimori, la definizione dell’Amore:
Amore
Volontaria follia, piacevol male,
stanco riposo, utilità nocente,
disperato sperar, morir vitale,
temerario timor, riso dolente.
Un vetro duro, un adamante frale,
un’arsura gelata, un gelo ardente,
di discordie concordi abisso eterno,
paradiso infernal, celeste inferno.
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