Il concilio degli dèi, Giulio Romano, 16° sec., Farnesina, Roma
Il caduceo, il bastone di Ermes
il tirso, il bastone di Dioniso
I due figli di Zeus e di Era
Efesto
Efesto era il dio fabbro, artefice, esperto in metallurgia. Forgiava splendidi gioielli per le dee, i fulmini per suo padre e le armi per gli dèi e gli eroi.
La sua fucina era dentro l’Etna, con i Ciclopi che lo aiutavano.
Dicono che fosse piuttosto brutto e zoppo. Era lo sposo di Afrodite.
I Romani lo chiamarono Vulcano.
Efesto, busto, Musei Vaticani, Roma
Ares
Ares era il dio della guerra violenta, della forza bruta.
Era rappresentato armato e i suoi animali sacri erano il cane e l’avvoltoio.
I Romani lo chiamarono Marte.
Ares, statua policletea, 5° sec. aC
Le due figlie di Zeus e Era
Ebe
Ebe, personificazione della giovinezza, era la coppiera degli dèi, che serviva il nettare ai banchetti divini.
Aiutava anche sua madre ad attaccare il cocchio e danzava con le Muse al suono della lira di Apollo.
Ebe, Giulio Romano, 16° sec., Farnesina, Roma
Ilizia
Ilizia era il genio femminile che presiedeva ai parti.
Ilizia, statuetta
Afrodite
Afrodite era la dea della bellezza e dell’amore, nata dalla spuma del mare. Era bionda e veniva rappresentata quasi sempre nuda.
Suo marito era Efesto, ma lei amava di più Ares.
I suoi attributi: la colomba e il mirto.
I Romani la chiamarono Venere.
Afrodite, statuetta greco-egizia, Museo del Louvre, Parigi
Ermes
Ermes era figlio di Zeus e Maia
Era il messaggero degli dèi, principalmente di Zeus.
Uno dei suoi compiti era di accompagnare nell’Oltretomba le anime dei defunti (Ermes Psicopompo).
Egli era il protettore dei viandanti, dei commerci e perfino dei ladri.
I suoi attributi erano i talari (calzari d’oro alati), il petaso (cappello a larghe tese, alato) e il caduceo (il suo bastone con i serpenti).
I Romani lo chiamarono Mercurio.
Ermes, anfora attica, Musei Vaticani, Roma
Artemide
Artemide era figlia di Zeus e Latona.
Non volle mai sposarsi e avere figli. Le piaceva soltanto la caccia.
La si raffigura armata di arco e di frecce, ed è spesso accompagnata dalla cerva, il suo animale sacro.
Gli antichi interpretavano la dea come personificazione della Luna e la assimilavano a Selene.
I Romani la chiamarono Diana.
Artemide con cerva, scultura, Museo del Louvre, Parigi
Apollo
Apollo era figlio di Zeus e Latona ed era gemello di Artemide.
Era bellissimo, molto alto, con lunghi riccioli neri dai riflessi bluastri, come la viola del pensiero.
Usava, come la sorella, l’arco e le frecce e le sue arti erano la medicina e la previsione del futuro.
Guidava le Muse (Apollo Musagete) ed era il protettore di poeti e artisti. Veniva spesso rappresentato con la lira.
Il suo animale sacro era il lupo, la pianta l’alloro.
Gli antichi interpretavano Apollo come una personificazione del Sole, assimilato ad Elio, e lo chiamavano Febo (il Luminoso).
Apollo Musagete, statua, Musei Vaticani, Roma
Atena
Atena era la dea della sapienza, della guerra e dei lavori femminili. Aveva gli occhi azzurri.
Era nata dalla testa di Zeus, il quale aveva ingoiato sua madre Meti.
La sua corazza era l’egida. L’animale a lei sacro la civetta e la pianta l’olivo.
Non si sposò mai. Le fanciulle greche, il giorno prima del matrimonio, offrivano ad Atena la loro cintura.
Aveva l’appellativo di Pallade.
I Romani la chiamarono Minerva.
Atena, statuetta, Galleria Borghese, Roma
Dioniso
Dioniso, o Bacco, era figlio di Zeus e di Semele.
Era il dio del vino e della viticoltura.
Egli viaggiò moltissimo, fino in terre lontane come l’India. Era accompagnato dalle Menadi (Baccanti) e dai Satiri (Fauni) che amavano cantare e danzare, e dal vecchio Sileno.
Viene rappresentato con una corona di uva e tralci di vite e con il tirso, il suo bastone ornato di edera. Accanto a lui, grossi felini.
Dioniso, statua, Museo Archeologico, Napoli
Persefone
Persefone era la figlia di Zeus e Demetra. Era chiamata anche Kore.
Sposò il dio Ade e divenne così la dea dell’Oltretomba, dove viveva sei mesi l’anno.
I Romani la chiamarono Proserpina.
Persefone, 5° sec. aC, Museo Nazionale, Taranto
Eolo
Eolo non era proprio un dio, ma il re dei venti. Lo stesso Zeus lo aveva incaricato di governarli.
Era figlio di Poseidone e viveva con la moglie e dodici figli in un’isola ad occidente, forse una delle Eolie o Malta.
Eolo, Elias de Witte, 1573, Palazzo Vecchio, Firenze
Eros
Eros era il dio dell’amore. Egli era nato, insieme a Gea, dal Chaos primitivo. Qualcuno lo dice figlio di Afrodite.
Veniva rappresentato come un fanciullo con le ali armato di arco e di frecce, che usava per imporre e togliere l’amore.
Era temuto perfino dagli dèi.
I Romani lo chiamarono Cupido.
Eros con l’arco, 1° sec., Museo Capitolino, Roma
Pan
Pan, il dio dei boschi e della pastorizia, era mezzo uomo e mezza capra.
Pan era figlio di Ermes.
I Romani lo chiamarono Fauno.
Pan che suona, medaglione d’argento, 1° sec., Museo Archeologico, Napoli
Asclepio e Igea
Asclepio era figlio di Apollo e dio della medicina, arte che aveva imparato dal centauro Chirone.
L’attributo di Asclepio erano i serpenti avvolti intorno a un bastone.
Ebbe un figlio, Macaone, medico alla guerra di Troia, e una figlia, Igea, dea-serpente personificazione della guarigione e della salute.
I Romani lo chiamarono Esculapio.
Igea, la dea-serpente della guarigione, rilievo in avorio , nel Museo di Rodi
Asclepio, statua, copia da Mirone, nel Museo di Rodi
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