Le Cariti, pittura parietale, 1° sec. aC, Museo Archeologico, Napoli
Esseri mitologici, Pinturicchio, 15° sec., Palazzo dei Penitenzieri, Roma
I Centauri
I Centauri erano esseri mostruosi, metà uomini e metà cavalli, ed erano quasi tutti selvaggi e violenti.
Centauro, scultura romana, Museo Capitolino, Roma
Le Sirene
Le Sirene, per i Greci e i Romani, erano delle creature mostruose, metà fanciulle e metà uccelli. Cantavano e suonavano così soavemente che incantavano i marinai.
Soltanto in epoca molto più tarda esse incominciarono ad essere rappresentate come donne con la coda di pesce.
Sirena, vaso corinzio, 6° sec. aC
Le Erinni (o Eumenidi, o Furie)
Le Erinni, nate dalle gocce del sangue di Urano, erano tre demoni infernali e si chiamavano Aletto, Tisifone e Megera.
Esse perseguitavano colui che aveva commesso un omicidio, specialmente chi aveva ucciso una persona della sua famiglia, finché non veniva purificato.
Le Erinni perseguitano Oreste, cratere, 4° sec. aC, Museo Archeologico, Napoli
Le Arpie
Le Arpie erano due donne alate: Aello (la Tempesta) e Ocipete (Colei che vola veloce).
Questi mostri, che erano il simbolo della violenza, erano ‘rapitrici’ perché portavano via cose e persone.
Le Arpie, 7° sec. aC, Museo Nazionale, Berlino
Le Muse
Le Muse erano figlie di Zeus e di Mnemosine (la Memoria) ed erano nove sorelle, protettrici di tutte le arti. I loro nomi erano:
Melpomene, la Tragedia
Clio, la Storia
Euterpe, la Musica
Talia, la Commedia
Tersicore, la Danza
Erato, la Poesia amorosa
Polinnia, l’Arte mimica
Calliope, la Poesia epica
Urania, l’Astronomia
Le Muse, mosaico romano da Coo, Palazzo del Gran Maestro, Rodi
Esse cantarono e suonarono per la prima volta quando ci fu la vittoria degli dèi sui Titani, poi allietarono sempre le feste e i banchetti divini.
Erano guidate da Apollo (Musagete) e la loro dimora terrena era il monte Parnaso o il monte Elicona.
Il Parnaso, pittura, Appiani, 19° sec., Galleria d’Arte Moderna, Milano
Le Cariti (o Grazie)
Le Cariti, figlie di Zeus, erano tre: Aglaia (la radiosa), Eufrosine (la gioia), Talia (la fiorente)
Erano le divinità della bellezza e della gioia. Davano felicità al cuore degli uomini e degli dèi ed avevano influenza sui lavori della mente e sulle opere d’arte. Esse abitavano insieme alle Muse e cantavano con loro.
Le tre Cariti, bassorilievo, 5° sec. aC, Musei Vaticani, Roma
Le tre Grazie, pittura, Raffaello, 16° sec., Museo Condé, Chantilly
Le Moire (o Parche)
…..le nere dee ci stanno sempre al fianco……
(Mimnermo, 7°-6° sec. aC)
Le Moire erano tre sorelle che regolavano la durata della vita di ogni uomo, dalla nascita alla morte. Cloto svolgeva dal fuso il filo della vita, Lachesi lo misurava e Atropo, con un paio di cesoie, lo tagliava.
Le Moire, frammento di sarcofago, Musei Vaticani, Roma
Le Menadi (o Baccanti) e i Satiri (o Fauni)
Le Menadi e i Satiri formavano il seguito di Dioniso. Un corteo rumoroso e allegro: musica, canti e balli sfrenati e coppe di vino.
I Satiri avevano la coda di cavallo e, a volte, gli zoccoli.
Menade, kylix, 4° sec. aC, Museo Nazionale, Monaco Satiri, kylix, 4° sec. aC, Museo Rodin, Parigi
Le Ninfe
Le Ninfe erano divinità minori, giovani donne, spiriti che popolavano i monti, i fiumi, le sorgenti, i mari, i boschi.
Esse erano immortali e trascorrevano il tempo a filare e a cantare. Spesso accudivano a un dio o a un figlio di dèi appena nato.
• Le Naiadi erano le ninfe delle sorgenti e dei fiumi, figlie del fiume stesso in cui abitavano. Erano guaritrici: i malati bevevano l’acqua delle fonti a loro consacrate, ma non si immergevano senza il loro permesso, perché si potevano offendere.
• Le Oreadi erano le ninfe delle montagne e formavano il seguito di Artemide con cui amavano cacciare.
• Le Driadi erano le ninfe dei boschi e si credeva che punissero coloro che tagliavano gli alberi.
• Le Amadriadi vivevano nella corteccia degli alberi ed erano le sole ninfe mortali: morivano quando moriva la pianta stessa.
Il bagno di Diana e le Ninfe, 1785, Reggia di Caserta
Gli abitatori del mare
Erano un numero infinito.
C’era Nereo, il ‘Vecchio del Mare’ con le Nereidi, le sue cinquanta figlie.
C’era Proteo, che custodiva un branco di foche, e dormiva con loro, come un pastore tra le pecore.
Ambedue, come le altre divinità acquatiche, potevano mutarsi in varie forme.
C’erano poi i Tritoni, mezzi uomini e mezzi pesci, e tanti altri fantastici esseri.
Nereide, medaglia d’oro, 3° sec. aC, Museo Archoeologico, Salonicco
Tritoni, Nereidi ed Eroti, fregi, Museo Archeologico, Atene
Tritone lotta con Eracle, mentre le Nereidi danzano, kylix a figure nere, 550 aC, Museo Nazionale, Tarquinia
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